Con oltre 55 milioni di persone nel mondo affette da demenza legata all’età, e con previsioni di crescita fino a 78 milioni entro il 2030, la prevenzione diventa una priorità globale. Uno studio scientifico recente mostra che mantenersi fisicamente attivi soprattutto in mezza età e in età avanzata può ridurre il rischio di demenza fino al 45%. Questo dato sottolinea quanto il benessere fisico sia strettamente legato alla salute mentale e all’invecchiamento sano, offrendo una speranza concreta per contrastare questa patologia neurodegenerativa.
Attività fisica e prevenzione demenza
Una ricerca basata sul Framingham Heart Study ha evidenziato i benefici dell’attività fisica nel corso della vita, mostrando come l’allenamento praticato in mezza età e in età avanzata abbia un impatto significativo sulla riduzione del rischio di demenza e Alzheimer. L’esercizio migliora la circolazione cerebrale, stimola la formazione di nuove connessioni neuronali e contrasta l’infiammazione, meccanismi cruciali per la salute cerebrale. Questi effetti non sono limitati a un tipo specifico di demenza, ma sembrano estendersi a tutte le forme della malattia, fornendo così una protezione ampia e fondamentale.
Il ruolo chiave della mezza età e oltre
Contrariamente a quanto si pensava in passato, muoversi da giovani non influisce direttamente sulla riduzione del rischio di demenza, anche se contribuisce a una salute generale migliore. Il punto chiave evidenziato dallo studio è che mantenere un allenamento regolare in età matura continua a fornire benefici essenziali per il cervello. La capacità del sistema nervoso di rispondere positivamente all’attività fisica persiste anche in tarda età, dimostrando che non è mai troppo tardi per adottare uno stile di vita attivo e proteggere la propria salute mentale.
Salute cardiovascolare e benessere mentale
La ricerca sottolinea un legame indissolubile tra salute del cuore e rischio di demenza. L’attività fisica regolare abbassa la pressione sanguigna, migliora il metabolismo del glucosio e mantiene elastiche le arterie, prevenendo così danni cerebrali vascolari. Questi effetti contribuiscono a un invecchiamento sano, poiché un cuore e un sistema vascolare in buona salute sono fondamentali per il mantenimento delle funzioni cognitive. Integrare l’attività fisica nella routine quotidiana rappresenta allora una strategia semplice ma efficace per limitare il declino cognitivo correlato all’età.
Adattare l’allenamento all’età e allo stile di vita
Non serve eccedere con esercizi intensi: anche una camminata quotidiana, una sessione di ginnastica dolce o il nuoto leggero offrono benefici tangibili per la salute mentale e fisica. L’importante è mantenere costanza e scegliere attività adatte alle proprie capacità. In un mondo sempre più sedentario, questi piccoli cambiamenti possono fare la differenza, riducendo il rischio di demenza e migliorando la qualità della vita. La ricerca invita a un cambiamento culturale, valorizzando il movimento come una cura quotidiana che potenzialmente può allungare la longevità cerebrale.