Il prezzo del pellet è destinato a salire nel 2026, spingendo molte famiglie a cercare soluzioni per tagliare i consumi energetici senza rinunciare al calore sostenibile. Nel contesto europeo, la domanda mostra segnali di crescita moderata, mentre la produzione si consolida con impianti sempre più efficienti. Adottare strategie intelligenti per la riduzione dei consumi e puntare su pellet certificati diventano passaggi cruciali per contenere i costi del riscaldamento e favorire il risparmio domestico.
Ottimizzare l’efficienza energetica
Per contrastare l’aumento del prezzo pellet 2026, la prima mossa è regolare con attenzione il proprio impianto di riscaldamento. Spesso le stufe sono impostate in modo standard, senza considerare ottimizzazioni che potrebbero ridurre i consumi energetici fino al 20%. Un controllo preciso della potenza e della ventilazione consente una combustione più efficiente, limitando sprechi e migliorando la distribuzione del calore.
Scelta di pellet certificati per il risparmio domestico
Il valore delle certificazioni come ENplus A1 o DINplus è spesso sottovalutato. Pellet di alta qualità, a bassa umidità e elevata densità, garantiscono una resa termica superiore, contribuendo a una riduzione dei consumi che può arrivare fino al 15%. Investire in pellet certificati non solo assicura un calore sostenibile, ma riduce anche i costi a lungo termine, un aspetto cruciale con l’atteso rialzo dei prezzi.
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Isolamento e abitudini per ridurre i consumi
Migliorare l’isolamento termico della casa è fondamentale per contrastare l’aumento dei costi riscaldamento. Tappare spifferi su porte e finestre e isolare tetti e pareti può limitare le dispersioni di calore fino al 30%, riducendo così la frequenza di accensione della stufa. Anche abitudini semplici, come mantenere temperature costanti intorno a 19-20°C e spegnere gli impianti nelle stanze inutilizzate, facilitano un risparmio immediato sulla bolletta.